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EXHIBITIONS

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L'illusione

del mio

tempo.

Vittoriale degli Italiani

Dal 17 marzo al 1 dicembre 2018

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Un dialogo tra il passato, il presente e il futuro dell’arte contemporanea, nel segno di un’espressione libera e piena di passione. Questo rappresenta la mostra delle opere di Quirino Gnutti, L’illusione del mio tempo, che si è tenuta dal 17 marzo al 1 dicembre 2018 in uno degli spazi più suggestivi de

“ll Vittoriale degli Italiani”, il MAS.

Nella suggestiva e famosa sala dedicata al motoscafo anti sommergibile, che Gabriele D’Annunzio utilizzò per una delle sue imprese più famose, la “Beffa di Buccari” del 1918, sono state esposte trenta opere in grande formato, tutte dipinte in acrilico su velluto, che rappresentano alcuni dei temi portanti di Quirino. Tra questi, gli elementi della natura, le stagioni, lo spazio e le galassie.

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Così descrive il primo impatto con l’opera di Quirino, Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e curatore della mostra, nella sua prefazione al catalogo edito da Contemplazioni: «… mi incanta qualcosa che non ho mia visto prima: delle grandi tele, che non sono più tele, perché coperte di velluto chiazzato di colori, a loro volta percorsi da ghirigori, ghirigori, ghirigori. Come la vita… Ma piacerebbe a D’Annunzio? È la domanda che mi faccio sempre, prima di accogliere un artista dentro la Triplice Cerchia di Mura. Sì, questa opalescenza brillante, questo caos ordinato, questi percorsi senza fine, questo tessuto prezioso gli piacerebbero»

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Gli fa eco, descrivendo L’Universo Q, Sara Pallavicini, che firma la direzione artistica del progetto, assieme a Giovanni C. Lettini e Stefano Morelli:

«Q esce dall’orbita di un sistema solare predefinito per dirigersi verso nuove galassie – le sue galassie – in una

delle quali scatena, a un certo punto,

un nuovo Big Bang.

Tutte opere del suo creato e tutte compiute in una eterna condizione di caos, perché nell’universo Q – è bene saperlo – avviene tutto in ordine sparso e tutto rigorosamente esente dalla causa-effetto.

Il fattore conseguenza in Q non è contemplato, al massimo, interpretato. Forse, tra qualche anno luce, sarà proprio questa peculiarità a rivelare il suo lavoro e la sua ricerca».

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Mostra a cura di

Giordano Bruno Guerri

​

Direzione artistica

Giovanni C. Lettini

Stefano Morelli

Sara Pallavicini

​

Un progetto di

Contemplazioni, l’impresa della cultura

​

Fotografo

Nicolò Brunelli

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